Gli omaggi a dipendenti risultano deducibili ai fini Irpef/Ires per l’imprenditore e vanno iscritti in bilancio nei mastri relativi alle spese di lavoro dipendente (quindi saranno indeducibili dall’Irap).

Ai fini iva occorre distinguere tra beni che rientrano nell’attività propria dell’impresa e beni che non vi rientrano.

Nel primo caso, trattandosi di beni prodotti o commercializzati dall’impresa, l’Iva risulta detraibile ma deve essere fatturata la cessione gratuita ai dipendenti in base al prezzo d’acquisto.

Nel secondo caso, più frequente, trattandosi di beni non prodotti o commercializzati dall’impresa, l’iva sull’acquisto risulterà indetraibile e la loro cessione gratuita non richiede alcuna emissione di fattura perchè esclusa dal campo di applicazione dell’Iva.

Il pranzo o la cena di Natale con i dipendenti si considera una prestazione di servizi gratuita non di rappresentanza e rientra tra le erogazioni liberali alla generalità dei dipendenti e quindi deducibile:

  • nel limite del 75% del costo perchè spese di vitto;
  • nel limite del 5 per mille delle spese per prestazioni di lavoro dipendente.

L’iva sulla cena o pranzo di Natale risulta indetraibile ed il costo è indeducibile dall’Irap in quanto spese del personale.

Si evidenzia che le erogazioni liberali in natura (omaggi/cene/pranzi) ai dipendenti devono sottostare ai limiti di franchigia imposti dalla normativa fiscale per non assoggettarli a fringe benefit per i dipendenti, ossia Euro 258,23 annui (Per l’anno 2024 il plafond di esenzione fiscale e contributiva dei fringe benefit è stato incrementato a 1.000 euro annui per la generalità dei lavoratori e a 2.000 euro per i soli lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico, compresi quelli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi o affidati, «che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del Tuir», previa dichiarazione da consegnare al datore di lavoro.).

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